Nella seduta del 21 novembre, in tempi record, se consideriamo che il governo si è insediato appena un mese fa, è stata approvata una manovra che vale complessivamente 32 miliardi, seguendo 2 grandi priorità: crescita economica per mettere in sicurezza il tessuto produttivo, le piccole e medio imprese che Fratelli d’Italia considera da sempre il motore del nostro Paese, e giustizia sociale, per sostenere la famiglia e le categorie più fragili.
Non è una manovra che stravolge l’architettura dei conti dello Stato, ma che malgrado maglie molto strette, dettate dagli impegni di spesa già assunti e dalle condizioni socio economiche in cui versiamo, decide di destinare oltre 20 miliardi per contrastare il caro energia, e interviene sul carrello della spesa con il taglio del cuneo fiscale, che sarà graduale nei prossimi 5 anni. Tenendo fede al programma, il governo ha cominciato ad introdurre il paradigma “più assumi, meno paghi”: azzerata la contribuzione per chi assume donne, giovani fino ai 36 anni o percettori di reddito di cittadinanza. Ci sono poi misure per famiglie e natalità, la card sociale, in particolare per chi ha un Isee inferiore a € 20 mila, l’assegno unico, che per tutte le famiglie con 3 o più figli viene aumentato del 50%, abbassata al 5% l’iva per i prodotti della prima infanzia e per i prodotti non compostabili per le donne. Il congedo parentale viene ampliato di un mese con la retribuzione all’80%, confermate le agevolazioni per l’acquisto della prima casa e garanzia prima casa ai giovani, coprendo la garanzia sul mutuo fino all’80%, e infine, come dovrebbe fare ogni paese che dichiara di tutelare i più deboli, è stato reso strutturale, e non più transitoria la maggiorazione dell’assegno unico per i figli disabili.
La strada quindi è tracciata, riteniamo che sia l’inizio di un percorso differente e coraggioso rispetto al passato e promettiamo di fare molto di più nel corso del quinquiennio.
